giovedì 6 maggio 2010

Ritratto Di Signora (1996)

Isabel Archer, americana rimasta orfana e adottata da un suo ricco zio inglese, rifiuta due vantaggiose proposte di matrimonio desiderosa di libertà e di conoscenza del mondo, ma divenuta ricca grazie all’eredità lasciatale dallo zio, finisce per sposare Gilbert Osmond, uno snob in cerca di denaro. Solo alla fine aprirà gli occhi e si accorgerà degli intrighi di cui è stata l’inconsapevole oggetto.

Splendido, sofisticato, elegante. Si potrebbe paragonarlo ad un quadro di Botticcelli, dove nessun colore è fuori posto, dove la luce si alterna all'ombra in una armonia pressocchè perfetta. Tutti i personaggi sono dipinti con estrema maestria, ma a differenza di un quadro, i colori cambiano con il proseguire della storia: i loro volti mutano, i loro carretteri si trasformano. Ma per il resto sembra di vedere un dipinto dove la pace delle forme prende il sopravento su tutto. Si potrebbe paragonare anche ad un opera di Schubert, dove un sottile suono di pianoforte unito a quello violento ma anche dolce di un violino, trasforma questo film in un turbine di sentimenti tanto diversi tra loro, ma che in realtà hanno la stessa origine. Isabel è una ragazza come altre che attraversa il processo di crescita per diventare donna scoprendo nuovi sentimenti: amore, rabbia, dolore. Profondamente sconvolta dalla forza di questi sentimenti, Isabel si prende la piena responsabiltà delle sue azioni, ma non riesce a darsi pace per essere stata così ingenua, così bramosa di tutto, così bramosa di vita. Ma per quanto le possa sembrare giusto farlo, proprio per questo desiderio di vita non riuscirà mai a biasimarsi. Isabel ritrova se stessa accettando quella voglia di vivere che credeva di aver perduto nella perfidia di chi la circonda. Ci riuscirà? Questo non lo sapremo mai, perchè lo spettatore decide da se quale destino ella dovrà affrontare. Il finale aperto ci comunica tutta la commozione della regista, nello specchiarsi in una figura, come quella di Isabel, profondamente attuale per ciò che rappresenta: il cambiamento, la crescita, la vita, e tutto quello che ne consegue.
Sarà importato poco a Nicole Kidman se è finita in esaurimento nervoso e dovette rimanere per 2 settimane a letto, quando il risultato è stato vedere questa Isabel Archer così fedele a quella immaginata dalla Campion e scritta da Henry James. E' senza dubbio una delle sue prove più grandi. La sua è, una Isabel simbolo dell'ingenuità e freschezza del nuovo mondo americano che si ritrova immersa in un mondo europeo cinico, e vecchio dove i sentimenti sembrano scomparsi tra intrighi e interessi. Isabel simbolo della condizione femminile combattuta tra i sentimenti e la razionalità fin troppo fredda del mondo. Straordinario il prologo “My Life Before Me” con angeliche ragazze del nostro tempo che danzano, si guardano, parlano. Isabel Archer è in ognuna di loro.

6 commenti:

  1. uno dei ruoli più intensi di Nicole Kidman, dopo questo film non ha fatto ruoli altrettanto potenti, per Isabel Archer ci voleve un attrice capace di grandi passioni, e Nicole ha dato prova di essere all'altezza, Isabel è un personaggio gigantesco Nicole ha saputo essere Isabel con tutta se stessa, ci ha messo l'anima in questo film, credo sia la sua migliore interpretazione.

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  2. mi sembra un pò esagerato dire che dopo questo film non ha fatto ruoli altrettanto potenti.

    Il film è notevole, sotto ogni punto di vista.

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  3. Arwen, ti manca una cosa tipo...3/4 della carriera di Nicole. Recupera, thanks.

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  4. ma veramente non ho visto solo i suoi primissimi film, poi da flirting visto di recente fino a Nine li ho visti tutti XD

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  5. scusate mi sono spiegata male, volevo dire è uno dei suoi ruoli più intensi e sofferti, è cmq una delle sue migliori interpretazioni :)

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  6. cmq è uno dei migliori ritratti di donna disegnati negli anni novanta, e solo un autrice come Jane Campion e un Attrice con la A maiuscola come Nicole potevano far sentire al pubblico (quello che veramente ha l'occhio fino per il grande cinema) Isabel Archer e il suo viaggio per diventare una donna, magistrale :)

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