domenica 4 aprile 2010

Va' E Vedi (1985)

Un film di Elemi Klimov. Con Aleksej Kravsenko, Olga Mironova, Ljubomiras Lauviavicus Guerra, durata 145 min. - URSS 1985
Protagonista della dolorosa vicenda è un ragazzo di sedici anni, originario della Bielorussia, che vive la seconda guerra mondiale con lo strazio di un'adolescenza sprecata e la ferma convinzione che chi uccide deve pagare, perché nessuno ha il diritto di togliere la vita a un altro essere umano

Non è un caso che Va e Vedi di Klimov sia stato realizzato sul nascere della Perestrojka. Non è un caso perchè Va' e Vedi è esattamente la distensione dei sentimenti di oppressione e di terrore vissuti dalla seconda guerra mondiale fino alla metà degli anni 80 del regime comunista. Universalmente è un riuscitissima e stravolgente denuncia contro la guerra, alla sua inutilità, tragedia, incomprensibilità, ma d'altro canto è anche un film molto politico che gioca proprio sulla libertà dei sentimenti il suo punto forte. Klimov, regista russo significativo purtroppo sconosciuto ai più (proprio perchè il suo cinema si sviluppa alla fine di un'epoca e la nascita di un'altra quindi difficilmente trasferibile nella categoria “regista sovietico”) ha un timbro particolarissimo quasi europeo occidentale poiché gioca con i sentimenti dello spettatore e delle vicende ma con discrezione silenziosa adattando la telecamera a questo servizio. Padronissimo della materia, fa coincidere perfettamente denuncia sociale specifica con un'altra più generale e più ampia. La guerra non ha alcun diritto di esistere, la morte pur essendo componente obbligatoria del genere umano non però una forma naturale di coercizione se non viene imposta dall'uomo stesso. Appunto la morte imposta dall'uomo all'altro uomo non ha senso, è barbaria e brutalità: non è forza ma è violenza; non è forza per proteggersi ma è violenza per fare del male.
Klimov con saggio distacco, con imponente, cauta, ferma, possente padronanza della regia (unico elemento sovietico della sua regia) si inoltra in una foresta di fango, sangue, morte e distruzione. E' un film potente, straziante ma che non è gratuito nella sua drammaticità. Un film profondamente vero nella sua costruzione di finzione e melodramma. Una pietra miliare del nuovo cinema russo, non più sovietico ma quasi europeo. Dilaniante come una bomba, surreale, sospeso in un limbo di apocalittica atmosfera, sembra incredibile pensare che tutto quello che si vede è stato frutto dell'uomo. Strazio, dolore e incredulità espressi benissimo negli occhi di un giovanissimo e puro Alekei Kravsenko. Non credete a chi interpreta quaso film in chiave militarista, è una condanna suprema al militarismo; non c'è scampo; non c'è pace.

2 commenti:

  1. sapevo che avresti apprezzato, è una delle massime espressioni della settima arte.
    Straconsigliato e da vedere in originale per apprezzare tutte le sfumature del lavoro fatto con il sonoro, che in italiano perde abbastanza.

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  2. eehhh, complimenti! non è roba per tutti.
    ce l'ho in cantiere da un po', ti farò sapere. :)

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