Un viaggio della (e nella) pazzia schoccante, erotico e disturbante. Fuller non hafreni e punta dritto alle emozioni dello spettatore, un dramma-thriller claustrofobico a ritmo serrato, non lascia spazio a pensieri o ragionamenti, stordisce toglie il fiato.
Io Sono Un Evaso (1932)
Grande film di LeRoy, un perfetto mixdi noir, dramma e denuncia sociale. L'uomo imprigionato nella sua cella, prima piccola e con le sbarre in un tetro penitenziario e poi sempre più grande fino ad arrivare alle dimensioni della vita stessa. Dalla prigione di se stessi non si esce. Da brividi gli ultimi fotogrammi, pazzia e dramma purissimi.Lo Scoiattolo (1921)
Un film grottesco, una burla che si prende gioco del sistema guerrafondaio dell'Europa post-prima guerra mondiale. Ne mette in risalto la debolezza e l'ipocrisia. I protagonisti, burattini che gioggioneggiano, senza spessore con quell'aria da rintronati. I soldati, sciocchi pupazetti che non pensano altro che alle donne. Una critica sarcastica all'attaccamento materiale delle società europee. Ma più semplicemente una colossale biricchinata grottesca, in uno sfondo onirico, della guerra e di tutte le sue derivanti. Non è un caso che in Germania fu un flop clamoroso.
Un film grottesco, una burla che si prende gioco del sistema guerrafondaio dell'Europa post-prima guerra mondiale. Ne mette in risalto la debolezza e l'ipocrisia. I protagonisti, burattini che gioggioneggiano, senza spessore con quell'aria da rintronati. I soldati, sciocchi pupazetti che non pensano altro che alle donne. Una critica sarcastica all'attaccamento materiale delle società europee. Ma più semplicemente una colossale biricchinata grottesca, in uno sfondo onirico, della guerra e di tutte le sue derivanti. Non è un caso che in Germania fu un flop clamoroso.
Il Porto Delle Nebbie (1938)
Uno dei film più rappresentativi del romanticismo poetico (forse l'unico che può competere come fama e bellezza è L'Atalante di Vigo). Impossibile non legare il film di Carnè alle caratterstiche della corrente a cui appartiene. La cinepresa è più interessata, non allo sviluppo della storia (che rimane molto scontato) ma alle azioni dei personaggi non ai loro effetti bensì alle emozioni che le hanno prodotte. Un film semplice nel senso più bello del termine, struggente non per un sogno d'amore e di una vita che si infrange, ma per la sincerità malinconica che da questo scaturisce. E' un film bello, non solo per quello che rappresenta ma per come l'ha rappresentato.
Un film molto forte, rappresentativo non solo per la Francia delle banlieue, ma per tutte quelle realtà dove differenze sociali, culturali, convivono in un'atmosfera di discriminazione, intolleranza e odio. Molto solido invece, dal primo all'ultimo minuto. E' privo di quella stucchevole e convenzionale retorica.
L'odio è un cult! e pure il Corridoio della paura, recensiti entrambi. Gli altri non li conosco ma me li segno, registi importanti.
RispondiEliminaPerché solo queste citazioni? Non meritano una recensione dedicata? ;-)