mercoledì 7 aprile 2010

The Others (2001)

Grace Stewart è una giovane donna che ha perso il marito in guerra, fervente cattolica, vive in una bellissima casa isolata nell'isola di Jersey (canale della Manica) con i suoi due figli Anne e Nicholas. I piccoli soffrono di una terribile malattia che li costringe a non esporsi a luci intense. Per questo motivo ha adottato delle severe regole per la casa prima fra tutte: nessuna porta deve essere aperta finchè l'ultima non sia stata chiusa.L'equilibrio di Grace si incrina quando assume alle sue dipendenze un'anziana governante, una giovane cameriera e un decrepito giardiniere. Da quel momento, la figlia Anne vede un bambino di nome Victor, si sentono strane voci, strani rumori, accadono cose inspiegabili a cui anche la ferrea fede religiosa di Grace dovrà piegarsi.

Il giovane Amenabar, già noto per i suoi lavori spagnoli come Tesis e Apri Gli Occhi, si trasferisce a Hollywood (produce Tom Cruise) e costruisce un bellissimo thriller gotico che un po' si rifà a Giro Di Vite di Henry James. Amenabar riesce ad essere vivace pur mantendendo una forma classica narrativa riuscendo ad accompagnare lo spettatore in una storia che si perde in una luce giallognola di una casa immersa nella nebbia dove tutte le forme sono sfuocate, deformi, irregolari come in un sogno di cui non si contraddistinguono i contorni degli oggetti; le stanze sono ricoperte da una leggera oscurità in cui si può solo riconoscere il volto luminoso della protagonista che insieme al pubblico cerca con fatica una risposta a questa illogica situazione, che alla fine troverà ma in un modo del tutto inaspettato a drammatico. Un film carico di tensione, grazie anche alle musiche bellissime composte dallo stesso Amenabar, una sceneggiatura solida piena di colpi di scena e i ritratti dei protagonisti sono ben costruiti e particolarmente ambigui, astratti, intrappolati in un limbo dall'atmosfera rarefatta.
Ma il più riuscito è quello della protagonista Grace che alterna momenti di ordinaria pazzia e teneri gesti, e il regista quasi esaspera i contorni della sua fede quasi infantile, ma le conferisce anche una grande forza d'animo e un coraggio, che in fondo è il risultato di una lotta lunghissima che ha portato avanti da sola in una oscurità mortale (in tutti i sensi). Amenabar dimostra quanto le storie dei fantasmi siano ancora apprezzate ed amate, e quando sono ben fatte (come in questo caso), riescono anora regalare fortissime emozioni.
E il grande merito va ad una Nicole Kidman così simile a quella Grace Kelly che tanto era amata dal maestro Hitchcock. Bellissima, elegantissima, sofisticata, autorevole, pallidissima, rigida, folle. La sua bravura è immensa in questo ruolo che va dal disturbato (gesti nevrotici e scatti d'ira improvvisi e insiepagbili), alla dolcezza dell'amore materno. Tesa come un elastico, elettrica come un cavo della corrente, la Kidman ci regala una delle sue prove migliori, e uno dei personaggi più belli della storia del cinema.

7 commenti:

  1. uno dei migliori ruoli di Nicole Kidman, qui davvero intensa, è un ruolo piuttosto difficile, ma Nicole è talmente naturale e soprattutto la regia di Amenabar è straordinaria, non dimentichiamo che non è proprio un horror, ma è un ottimo film drammatico con venature horror, straordinaria la fine a sorpresa, la prima volta che lo vidi non credetti ai miei occhi :)

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  2. Ma infatti non è per niente un horror, neahche con le venature, quanto un trhiller semmai...Ma concordo su tutto il resto, uno dei suoi ruoli e film più belli.

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  3. Dire che sia uno dei personaggi più belli della storia del cinema mi pare un pò eccessivo...Per il resto condivido tutto.

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  4. No, non è eccessivo. Se si considera che non ha neanche 9 anni di vita ed è ormai un cult come il film. E' un personaggio che rasenta la perfezione, è sviluppato su moltissimi livelli, emotivo, sociale, storico...

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  5. Probabilmente l'ultima opera cinematografica sul genere "fantasmi" più bella della storia del cinema. Nicole Kidman brillante, in stato di grazia.

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  6. Io condivido. Nicole è pazzesca... Descrizione perfetta.

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  7. l'Amenabar che resta ancora sé stesso nonostante holliwood, e una grande Kidman. Molto bello, uno dei rari casi che mette d'accordo cinefili e non.

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