Zulawski, nel bene e nel male, è stato ed è tutt'ora uno degli autori europei più importanti degli ultimi 50 anni. Stessa scuola di Polanski, diverse forme di cinema. Zulawski col tempo, ha affinato i suoi tratti distintivi di una regia incentrata sulle forme esteriori, sui colori, sulle luci, sulla forza delle sue storie spesso scioccanti. Ma quello che alcune volte manca un po' a Zulawski, e qui si vede, è la capacità di unire ad una messa in scena perfetta, una storia forte che non faccia da cornice al quadro ma che sia al contrario il quadro stesso.La Note Bleue respira sulle note di un Chopin troppo macchiettistico, e il film decolla veramente nei rari, preziosi momenti di intimità con Madame Sand. Questo sta a significare che con meno volontà di stupire, com una realizzazione forse meno urlata e meno chiassosa si sarebbe potuto raccontare una delicata storia d'amore. Ma in effetti, spesso le esigenze e i desideri di chi assiste ad un'opera sono deluse, perchè c'è la tentazione di proiettare ciò che si immagina o ciò che si vorrebbe immaginare nel film (nella storia) che si sta guardando. E allora La Note Bleue, preso per quello che è in realtà, è un nobile tentativo di unire storia e arte, è un'abile rappresentazione della società francese di metà '800, un po' antenata della Belle Epoque, a cavallo di due ere (quella moderna e contemporanea), un po' colorita e un po' movimentata, un po' gaia ma anche malinconica. Sophie Merceau brilla, maestosa, sensuale e bellissima. Janusz Olejniczak fa del suo meglio ad interpretare il sofferto e malato Chopin, ma la sua recitazione è troppo caricaturale, troppo eccitata e teatrale. In sostanza, un film dall'impressionante impatto visivo che si dilunga un po' troppo quasi dovesse rimande all'infinito il momento clou della storia, quado è l'elemento che meno viene sviluppato, l'amore tra Chopin e Madame Sand ad essere il vero pilastro e la vera rivelazione del film.
Di Zulawski ho visto solo Possession per ora, l'ho anche recensito, l'ho trovato assolutamente originale. Spero di poter presto vedere altri suoi film, compreso questo...
RispondiEliminaPossession è effettivamente un bel film, non dico il migliore di Zulawski perchè c'è quel gioiello di L'important c'est d'aimer a cui spetta di diritto il titolo di capolavoro. Però si, è originale, scioccante nella forma giusta nel senso che lo "choc" viene da se e non è forzato.
RispondiEliminaciao! ho nominato il tuo blog per il premio dardos! leggi questo mio post per capire:
RispondiEliminahttp://recensionidifilm.blogspot.com/2010/07/premio-dardos.html