martedì 27 aprile 2010
Agorà (2009)
mercoledì 21 aprile 2010
L'Uomo Nell'Ombra (2010)
Titolo originale The Ghost Writer. Thriller, durata 131 min. - USA, Germania, Francia 2010. - 01 Distribution uscita venerdì 9 aprile 2010.
The Ghost Writer è l'opera più machiavellica dell'età matura di un Polanski che finalmente ritrova la dimensione che sa raccontare meglio: il male. Il regista "diabolico" di Repulsion e Rosemary's Baby gioca col diavolo ancora una volta, o meglio, gioca con la natura umana: effimera, dissimulatrice, egoista, per usare termini cari a Machiavelli. Molto più di un semplice thriller sociale-politico, è un intrigo dell'anima, e a che punto si è disposti ad arrivare per amore di se stessi, dei propri interessi, o per amore di una causa e di una donna ma un amore che sempre si traduce in egoismo e impurità delle intenzioni.
Random Thoughs # 4
Un film grottesco, una burla che si prende gioco del sistema guerrafondaio dell'Europa post-prima guerra mondiale. Ne mette in risalto la debolezza e l'ipocrisia. I protagonisti, burattini che gioggioneggiano, senza spessore con quell'aria da rintronati. I soldati, sciocchi pupazetti che non pensano altro che alle donne. Una critica sarcastica all'attaccamento materiale delle società europee. Ma più semplicemente una colossale biricchinata grottesca, in uno sfondo onirico, della guerra e di tutte le sue derivanti. Non è un caso che in Germania fu un flop clamoroso.
mercoledì 7 aprile 2010
The Others (2001)
martedì 6 aprile 2010
Nodo Alla Gola (1948)
domenica 4 aprile 2010
Random Thoughs # 3
I Love You Philip Morris (2009)
Il film è tagliato e un po' si percepisce. Un peccato, perchè il film sarebbe stato meglio vederlo tutto intero. Non posso credere che nel 2010 siamo ancora in queste condizioni.Il film racconta una storia d'amore delle più semplici, l'omosessualità è un elemento come un altro; come il carcere, la truffa, le carte di credito false. L'amore tra Steven e Philip è puro affetto e per questo può essere di qualsiasi forma, connotato e contenuto. Un film leggero, ma certamente non superficiale.Comunque, Jim Carry si conferma ancora una volta come un bravissimo attore, come se ce ne fosse bisogno.
Chloe-Tra Seduzione E Inganno (2009)
Qualche lampo interessante, ma lo svolgimento si intorpidisce, si accartoccia su se stesso e non va avanti. E' un film, non proprio brutto, ma insulso, cioè che alla fine non riesce a trovare una chiave di lettura neanche a sforzarsi tremendamente. E' un peccato perchè la materia era buona. Personaggi un po' abbozzati, un po' sconclusionati e talvolta inutili (come la figura del figlio, incomprensibile l'importanza del suo ruolo). Non è una critica alla società alto-borghese che schiaccia i più deboli (in questo caso la prostituta, che poi, moralmente, sarà davvero così?), non è un film sul sesso (si ok, alcune scene di sesso ben riuscite NON FANNO un film ne' sul sesso, ne' erotico). E' un film sul niente, un film forse che vuole solo cercare lo scandalo facile ma che sul piatto ha proprio pochissimo. Julianne Moore come sempre bravissima, purtroppo sono i ruoli che sceglie che non la valorizzano.
Va' E Vedi (1985)
Non è un caso che Va e Vedi di Klimov sia stato realizzato sul nascere della Perestrojka. Non è un caso perchè Va' e Vedi è esattamente la distensione dei sentimenti di oppressione e di terrore vissuti dalla seconda guerra mondiale fino alla metà degli anni 80 del regime comunista. Universalmente è un riuscitissima e stravolgente denuncia contro la guerra, alla sua inutilità, tragedia, incomprensibilità, ma d'altro canto è anche un film molto politico che gioca proprio sulla libertà dei sentimenti il suo punto forte. Klimov, regista russo significativo purtroppo sconosciuto ai più (proprio perchè il suo cinema si sviluppa alla fine di un'epoca e la nascita di un'altra quindi difficilmente trasferibile nella categoria “regista sovietico”) ha un timbro particolarissimo quasi europeo occidentale poiché gioca con i sentimenti dello spettatore e delle vicende ma con discrezione silenziosa adattando la telecamera a questo servizio. Padronissimo della materia, fa coincidere perfettamente denuncia sociale specifica con un'altra più generale e più ampia. La guerra non ha alcun diritto di esistere, la morte pur essendo componente obbligatoria del genere umano non però una forma naturale di coercizione se non viene imposta dall'uomo stesso. Appunto la morte imposta dall'uomo all'altro uomo non ha senso, è barbaria e brutalità: non è forza ma è violenza; non è forza per proteggersi ma è violenza per fare del male.
Klimov con saggio distacco, con imponente, cauta, ferma, possente padronanza della regia (unico elemento sovietico della sua regia) si inoltra in una foresta di fango, sangue, morte e distruzione. E' un film potente, straziante ma che non è gratuito nella sua drammaticità. Un film profondamente vero nella sua costruzione di finzione e melodramma. Una pietra miliare del nuovo cinema russo, non più sovietico ma quasi europeo. Dilaniante come una bomba, surreale, sospeso in un limbo di apocalittica atmosfera, sembra incredibile pensare che tutto quello che si vede è stato frutto dell'uomo. Strazio, dolore e incredulità espressi benissimo negli occhi di un giovanissimo e puro Alekei Kravsenko. Non credete a chi interpreta quaso film in chiave militarista, è una condanna suprema al militarismo; non c'è scampo; non c'è pace.